Antonio Errigo
27/01/2016
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    È così tanto tempo che non scrivo che oggi, appoggiando le dita sulla tastiera del mio computer, ho avuto la sensazione di non esserne più capace.   Un po’ come quando studi l’inglese per mesi e mesi. Fai una marea di esercizi, l’insegnante madre-lingua, la penna rossa, l’evidenziatore, lo slang, l’ascolto in cuffia, i punteggi, i livelli, i certificati … poi in strada arriva il primo giapponesino sorridente che ti chiede indicazioni per Piazza Navona e tu vai in panico, sudi, balbetti, coniughi i verbi ...
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11/02/2015
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      Questa volta una premessa è necessaria. Seleziona, clic destro, elimina: ho appena cancellato un lungo post che avevo buttato giù per raccontare il mio viaggio a Londra.   Era bello sapete?! Ma lo avevo scritto per voi, non per me. Ho pensato al blog, ai like, ai commenti, alle condivisioni su Facebook. Ho pensato a quanti avrebbero detto #bravoantonio. Mi ero impegnato per più di due giorni a buttar giù un sacco di parole ad effetto. Frasi ragionate, pesate, ben ponderate, rimuginate.   Era bello, sì. Ma ...
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08/01/2015
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  È tra la pancia e il petto. Sì!   È un bel po’ che non lo sento ma ricordo che è proprio lì, al centro, tra la pancia e il petto.   È lì che bussa l’amore. E lo fa con forza. Ed è rumoroso…   E non c’è viaggio che tenga. Né un assolo di chitarra. Ed è meglio che leggere cento libri in un anno. Ed è addirittura meglio di un selfie. E viene tutto dopo. E non c’è giorno e non c’è notte. E ...
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25/11/2014
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      “Ci sono solo due cose in grado di cambiarti la vita. I concerti e i viaggi”.   Non ho pronunciato io questa frase. Magari l’avessi fatto. Sì, perché quando l’ho ascoltata, l’ho trovata semplice e meravigliosamente vera.   I concerti e i viaggi hanno molte cose in comune. Ti fanno battere il cuore quando stanno per iniziare. Nel mentre, ti catapultano in un mondo parallelo, facendoti sentire solo, solo in mezzo a tanti. E quando ti piacciono, sembrano divorare il tempo.   Ci sono concerti indimenticabili. Ci sono viaggi che ...
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17/10/2014
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    Credo sia l’attesa la misura per dare valore a quello che ci accade. Sì, credo che aspettare significhi riappropriarsi della giusta consapevolezza delle cose.   E noi ti abbiamo aspettato. Io ti ho aspettato…   Sai, arrivi in un mondo capovolto. Chiuso e sovraffollato. Dove la logica dell’appartenenza si sta sbiadendo giorno dopo giorno. Dove #social vuol dire solitudine. Dove i valori non hanno più valore, dove gli ideali sono stati spogliati e giacciono lì, nudi, e sono fragili. Arrivi in un mondo barcollante e malato, ...
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