Mi piace leggere. E non è più un passatempo, è un’imprescindibile necessità. Anche se devo ammettere che la battaglia con la conoscenza mi vede già perdente … non si può sapere tutto, naturalmente.
Un ineguagliabile Massimo Troisi, in “Le vie del Signore sono finite”, diceva: «Io non leggo mai. Non leggo libri, cose… pecché… che comincio a leggere mò che so’ grande, che i libri sono milioni e milioni? Non li raggiungo mai, hai capito? Pecché io sono uno a leggere, loro sono milioni a scrivere …»
Mentre scrivo i Pubblici Ministeri Francesca Loy e Vincenzo Barba hanno il capo chino. Sono delusi. L’impalcatura che sosteneva la loro accusa nel “caso Cucchi” ha ceduto. Si è sgretolata al tuono delle parole pronunciate a Sentenza dai giudici della Corte d’Assise di Roma.
Nello stesso momento il Governo turco cerca delle inutili scuse per giustificare le violenze perpetrate sui manifestanti, ormai da giorni, dalla polizia per le strade di Ankara, Istanbul e nella provincia di Hatay. Ho molti amici da quelle parti … c’è chi lotta, c’è chi spera, c’è chi racconta…
Badate, non voglio riportarvi l’ultim’ora. A dirci che il mondo sia una merda ci pensano già le prime pagine dei giornali, ogni giorno.
Il punto è un altro. Per una strana coincidenza, negli ultimi giorni ho visto il film “A.C.A.B- all cops are bastard”, con la regia di Stefano Sollima, poi uno speciale sui fatti del G8 del 2001, a Genova, l’assalto alla Diaz, le violenze di Bolzaneto, e poi giù così a ruota libera… video chiamava video … Gabriele Sandri, Aldrovandi, Carlo Giuliani, l’ispettore Raciti, assalti di pazzi squilibrati alle camionette della Guardia di Finanza in Via del Corso a Roma, lo scorso ottobre … e altri fatti spaventosamente inquietanti.
Ora, a me sembra che in questa guerra tra poveri ognuno affronti la propria tragedia privata. Sassate, manganellate, coltellate. Si avverte una sensazione generale di disperazione sotto una percezione secondo la quale l’esistenza, dell’uno o dell’altro, non ha alcuno scopo, realizzando che non vi è necessità di norme, regole e leggi.
Esiste un mondo ipotetico, ideale. E certamente non è questo.
In tutto ciò dove ci collochiamo noi altri? Noi che non sappiamo menare … noi che magari vorremmo farlo … ma che se ci tirano un elastichino (di quelli sottili e gialli) sulla gamba urliamo «Oh, ma che sei scemo? Mi fai male!»
Cosa facciamo di fronte a tutto questo?
Beh è davvero difficile dare una risposta dogmatica. Ho bisogno del vostro parere …
Io vi do il mio punto di vista. Credo sia sufficiente continuare a fare quello che faccio. Leggere intendo … sì, solo con la rincorsa verso la conoscenza credo si possa fare un balzo verso quel mondo ideale la cui soglia da varcare è piena di rovi, di pregiudizi, d’ingiustizie, di prevaricazioni, di parzialità, di tabù.
Lo sapete cosa disse una volta Woody Allen? “Leggo per legittima difesa”
Beh non avrei saputo dirlo meglio…
Buona notte
[photo by ANTONIO ERRIGO]