Antonio Errigo
24/10/2013
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La parte migliore del mio tempo la impiego a sognare.

Non avviene quasi mai di notte. E sì, perché io faccio parte del club di quelli che lo fanno ad occhi aperti.

 

I miei sogni sono quasi tutti dentro questa tastiera. Sono le parole che scrivo, ma soprattutto quelle che aspiro, che trattengo dentro me.

Credo che ognuno di noi conservi dentro se delle parole impronunciabili. Quelle che vanno preservate perché sono nostre. Solo e soltanto nostre…

 

A Roma, in Via Margutta, esiste un luogo dove le parole hanno più senso.

Quando ci sono andato io era inverno inoltrato e quegli spazi vecchi e angusti erano riscaldati da un piccolo camino, dove bruciava molto lentamente un solo ciocco di legno.

Le parole, tutte le parole, sono fissate sulla pietra dal “Marmoraro”, un vecchietto che riesce a mantener viva questa piccola bottega artigianale. Le sue mani sapienti evitano che il tempo disperda detti romaneschi, proverbi, aforismi e brevi adagi che la saggezza popolare ha fatto arrivare ai giorni nostri. Lui fissa tutto su cocci di marmo d’ogni misura.

Io ne acquistai uno che mi colpì particolarmente e che tutt’oggi custodisco gelosamente.

 

I realisti sanno dove stanno andando. I sognatori ci sono già”.

 

 

Sapete, io temo di essere già dappertutto.

 

Sono già in viaggio. Sono già in giro per il mondo.

Sono già seduto con le gambe a penzoloni sul muretto di un lungomare qualsiasi a leggere l’ultimo libro acquistato. Che è sempre il più bello…

Sono già al pianoforte a suonare “Home again” di Elton John.

Sono già davanti a mille persone a raccontare qualcosa. Non so ancora cosa. Ma so che accadrà, perché ho tante cose da dire… e prima o poi qualcuno avrà voglia di ascoltarle.

Sono già a Bryant Park, sdraiato sull’erba verde appena rasata, a rincorrere le nuvole con lo sguardo. Quelle che si nascondono dietro la punta dei grattacieli di New York.

Sono già mano nella mano della donna giusta. Che nei miei sogni non ha mai voluto mostrarmi il suo viso. Ma tanto lo so che sarà un viso delicato e sincero. Perché il mio cuore sa riconoscere solo quelli…

Sono già mio padre. La persona che sognavo di essere da bambino. E che quel sogno, in fondo, non finisce mai…

 

Sono già sulla soglia di una porta che da sul domani. Su un giorno che mi consentirà ancora di dire che, in fondo, sognare ad occhi aperti è quanto di più bello ci resta da fare.

 

 

 

Buonanotte

 

 

 

 

 

[photo by ANTONIO ERRIGO]

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