Antonio Errigo
08/11/2013
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BICI OK copia

 

 

Che poi la pioggia a me piace…

M’è sempre piaciuta. E credo che il motivo sia questo: la pioggia c’è, anche quando non si vede.

 

Miliardi di goccioline ferme, compresse dentro una nuvola. Pronte a venir giù nei momenti più impensati.

Ecco perché amo quella estiva… forse perché è meno scontata. E a me, le cose meno scontate piacciono di più…

 

La pioggia, in fin dei conti, è come i nostri sentimenti. Ci sono, anche quando non si vedono. Anche quando siamo convinti di essere inariditi, insensibili, laconici.

Anche quando ci diciamo che è molto meglio lasciarsi guidare dalla potenza della ragione piuttosto che essere in balia dei deliri del cuore.

 

Ed è sicuramente in quell’esatto momento che ci abbandoneremmo volentieri, ad occhi chiusi, a un abbraccio, a un bacio, ad una carezza. Proprio mentre cerchiamo di autoconvincerci che è meglio una fetta di cervello che una lurida emozione.

 

Ma quel che spesso ci sfugge è che, mentre noi ce ne stiamo lì ad interpretare il ruolo degli intrepidi, degli arditi, dei coraggiosi, di quelli che “non devono chiedere mai”, la pioggia se ne sta lì buona ad aspettare il suo momento, che tanto prima o poi arriva…

 

Perché la pioggia lo sa di essere fondamentale. Sa che il suo è un ciclo necessario. Precipita, evapora, ritorna su e poi attende di ricadere… e, nel mentre, ha permesso la vita.

 

Lo sapete cosa credo? Beh, credo che le emozioni preservino la nostra vita.

Abbiamo bisogno della pioggerella delicata di Marzo. Abbiamo bisogno di rovesci violenti e improvvisi. Abbiamo bisogno di precipitazioni costanti. Abbiamo bisogno di quelle piogge torrenziali che trasportano via i residui delle nostre paure.

 

Abbiamo bisogno di sapere che, nonostante tutto, anche noi siamo delle nuvole… custodi di miliardi di gocce. Di miliardi di impressioni. Trepidazioni e confusioni.

 

A Roma piove…

 

Buonanotte

 

 

 

 

[Photo by CELESTINO BRECCIONE MATTUCCI ]

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