Antonio Errigo
28/02/2013
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Metti su il disco che più ti piace. Passa davanti allo specchio, guardati. Sei una meraviglia. Spogliati e immergiti nella tua vasca da bagno. Ora l’acqua è calda al punto giusto.

 

Appena dentro, non chiudere subito gli occhi. Prenditi ancora un istante.

Osserva quel fumo bollente in superficie. Guarda per un attimo il vapore che aleggia lento nell’aria …

Guarda bene, pensaci. Sono i tuoi dispiaceri che vanno via in silenzio.

 

Ora passa la mani bagnate sul tuo viso infreddolito e abbassa le palpebre.

Sospira…

 

È questo l’attimo giusto per godere delle tue fatiche da donna.

È questo il momento giusto per dire “ce l’ho fatta anche oggi!”.

È questo il momento giusto per ascoltare i tuoi battiti. Sono lenti, sembrano lontanissimi. Ma il tuo cuore è lì. È vicino. È sotto l’acqua bollente, sotto il tuo seno morbido.

 

Non digrignare i denti. Rilassa i tuoi muscoli.  Abbandonati ai pensieri più leggeri.

Quel che è stato non tornerà più.

Quel che è successo è già un verbo al passato.

 

Ora …

 

beh, ora pensa a quello che ti ho chiesto. Sì hai ragione, non abbiamo nulla da festeggiare. Ma voglio che indossi l’abito più elegante che hai. Il tubino nero è perfetto.

È mercoledì lo so, ma non importa …

 

Non dimenticare di sorridere mentre ti prepari.

 

Passo a prenderti io.

 

Questa non sarà la serata più bella della tua vita. Ma te la ricorderai. Oh sì  che te la ricorderai …

 

È facile intuire il perché.

È facile come le cose facili.

 

Ho semplicemente voglia di te. Della te migliore.

Di quell’essere radioso che illumina le mie stanze buie.

Ho voglia di quella persona che mette l’anima in quel che fa e che, ogni giorno, si sbatte su e giù per la città. Il lavoro. La spesa. Passa in lavanderia. Le bollette. Passa da mia madre. Poi dai tuoi. Un salutino a Claudia che si è appena lasciata dopo dieci anni.

 

Devo ancora capire come fai a trovare il tempo per tutti. Sì, lo so. Me lo dici sempre. È roba da donne …

 

Questa sera però è il tuo momento. E voglio essere io a scandire i tuoi attimi. Voglio essere io il cocchiere. Prenderò io in mano le redini … Penserò io a te!

 

Mi sono vestito bene, sai? Proprio come piace a te. Pensa, ho fatto anche la barba…

 

Devo dirti una cosa. Oggi, mentre lavoravo, mi sono bloccato ed ho pensato a te.

 

Ho avuto paura di perderti. Lo so, non ce n’era motivo. Tu mi ami. Io amo te.

Ed è forse questo il motivo dei miei pensieri. Solo gli innamorati pensano a queste cose mentre lavorano…

Quelli che l’amore non ce l’hanno, beh quelli, pensano a lavorare. Il lavoro, il lavoro, il lavoro…

 

Io invece mi sono chiesto “ma, senza di lei, avrei lo stesso sorriso? Guarderei le cose allo stesso modo?”.

 

Mi sono sentito cieco. Sì, senza te, probabilmente sarei cieco.

 

Sono stati due minuti lunghissimi.

Guardavo nel vuoto del mio ufficio. Sì, in due minuti sono stato l’attore protagonista del film più brutto mai proiettato nella storia dei film brutti.

Io senza di te. In questa città. In questa vita.

 

Un film muto ed in bianco e nero. Non c’era Charlie Chaplin.

C’ero solo io. Tu eri andata via. Non so perché. Forse era un buon motivo. Ma io stavo male… malissimo.

 

Mi è mancato il respiro ed ho slacciato il primo bottone della camicia. Ho dovuto allentare la cravatta.

Mi sono alzato in piedi. Mi si era inumidita la fronte. Ho sudato freddo. Mi sono avvicinato alla finestra e c’era il sole. Per fortuna …

I colori della città mi hanno fatto ritrovare la serentià persa in quei due, infiniti, minuti…

 

 

Eccoti. Finalmente. Sono arrivato in anticipo sotto casa tua.

 

Dio quanto sei bella.

Era un po’ che non ti vedevo così. Con la coda e gli orecchini sei uno schianto…

 

È quello il sorriso di cui volevo godere.

Il bagno caldo ti ha fatto bene vero? Te lo avevo detto. Me lo sentivo che ti avrebbe rimesso al mondo.

 

Scendo dalla macchina vah… voglio esagerare. Ti aprirò lo sportello. Come nei film… quelli belli …

 

Benvenuta nella tua serata amore.

 

Ora tocca a me.

 

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