Scrivo questa lettera d’amore perché è quello che mi va di fare…
La scrivo a te che la stai leggendo e, se la stai leggendo, vuol dire che di amore ne hai bisogno tanto quanto me. Tanto quanto tutti noi. O se l’amore ce l’hai già, vuol dire che non ti basta. Che non ti sazia. Che non lo fa mai …
Scrivo questa lettera.
La scrivo a te che non so se ci sei, se esisti.
Esisti?
Esisti! Te lo ordino …
Esisti. Ti avverto …
Esisti. Te lo consiglio …
Esisti… ti imploro…
Perché se non esisti è tutto inutile quello che faccio.
Se non esisti, io non avrò mai un lavoro in cui credere.
Se non esisti, non avrò mai un motivo per vincere una partita.
Se non esisti, non avrò mai voglia di tornare a casa con un mazzo di fiori. E, se mai lo comprerò quel mazzo di fiori, non avrà lo stesso profumo.
Se non esisti, mi sentirò sempre come un binario tronco in una stazione di periferia.
Se non esisti, non mi metterò mai a dieta.
Se non ci sei tu, io sarò sempre quello dispari a tavola.
Se non ci sei tu, non ci sarà mai scritto “Amore mio” nella rubrica del cellulare. E non potrò imprecare quando mi chiamerai quattro volte in mezz’ora.
Se non ci sei tu, non masticherò mai un chewingum dopo la Marlboro…
Se non esisti, non tornerò mai a casa con dvd e patatine. Non ci sarà una televisione in camera da letto. Ci saranno solo tanti libri.
Ci hai mai pensato che un libro è una tra le cose più solitarie di questo mondo? Non è mica come la televisione. Quella, la si guarda in due. Magari sotto le coperte. Magari con le patatine a portata di mano. Magari con le tue urla per le briciole sparse dappertutto. Magari quando, tra il primo ed il secondo tempo, le patatine diventeranno “erotiche” e non sapremo come andrà a finire il film. Magari …
Un libro non si legge in due.
E se anche te ne leggessi un passo ad alta voce, sarà sempre la mia intonazione a dirti come devi capirlo, come devi recepirlo, come devi immaginarlo. E poi sono sicuro che, se ti leggessi il passo di un libro ad alta voce, aggiungerei sicuramente qualche mia considerazione rovinando tutto quello che l’autore voleva dire o non dire…
Questa è una lettera d’amore qualunque.
Scritta perché ho tempo. Ma non per noia.
Scritta perché è Sabato. Scritta perché non riesco a fare a meno di pensare ai tuoi capelli lunghi. Al tuo modo di fare la coda.
La scrivo perché voglio dirti che se tu ci sarai, ti terrò la borsa mentre passeggiamo. Che poi un giorno mi dirai cosa cazzo ci tieni dentro a quella borsa che pesa tre chili.
Ti voglio anche dire che oggi, guardando il tram sulle rotaie di Roma, ho pensato a quanto siano inutili l’uno senza le altre. Ho pensato a noi…
Ti voglio dire che ho comprato un pianoforte che non so suonare. Vorrei imparare. Ma se non ci sei tu … cosa lo imparo a fare?
Sì, è una lettera d’amore qualunque.
È una lettera d’amore per te, che saresti la mia ombra in una giornata caldissima.
È una lettera d’amore anche per me, che sarei la tua ombra e basta. Quella che ti fa compagnia durante una passeggiata in solitaria di notte. Quella macchia scura proiettata per terra che si interpone tra te, la luce dei lampioni di Firenze ed il pavimento.
È una lettera scritta perché a voce non so dirtelo. Perché non mi vergogno più dei miei odori. Ma guardarti negli occhi sì, quello sì che mi fa vergognare. Diventare rosso dall’imbarazzo. Ancora, dopo tanti anni.
Che poi pensavo: ma se non ci sei tu, a cosa servono tutte queste belle ragazze in giro? Che senso avrebbe fare il cretino con loro? Se non ci sei tu chi si ingelosirà di me?
Se non esisti a chi dovrò lanciare sguardi di sfida? Verso chi dovrò ringhiare, abbaiare. A chi dovrò mordere …?
Se non ci sei tu non installerò mai un allarme in casa.
Perché, l’allarme, mica serve per non farmi rubare i gioielli. Io, di gioielli, non ne ho …
L’allarme serve a proteggere te quando io non ci sarò.
Se non ci sei tu io andrò in Brasile. E lo farò da solo. Come sempre. Scoprirò San Paolo e scatterò una foto sotto il Cristo Redentor di Rio de Janeiro. Farò il bagno nell’oceano e mi sdraierò al sole. E mi sentirò libero. Troppo libero.
Se non esisti dirò sempre “maybe …perharps” e mai “of course …absolutely yes!”.
Se non ci sei tu farò l’amore con Maria, con Claudia, con Esmeralda, con Desirè, con Anna … ma mi annoierò. Le annoierò. Le manderò via. Mi manderanno via … e mi sentirò sporco.
Questa lettera d’amore è per te. È per farti sentire più sicura.
Perché ci sarò io a dirti che sei bella quando ti sentirai un mostro. Ci sarò io a dirti che quel chilo di troppo, in fondo, mi piace. Anche se a me, i chili di troppo, non piacciono. Ma te lo dirò. Perché ti amo.
Questa lettera è per dirti che ci sarò io quando uscirai dal camerino del negozio con un abito nuovo. E lo capirai subito se è sì oppure è no! Ti aiuterò a capirlo con il pollice in su o in giù. Con un sorriso sbalordito davanti alla tua bellezza esaltata da quell’abito oppure da una smorfia di disgusto perché quell’abito, la tua bellezza, la offusca.
Ci sarò io quando i tuoi genitori staranno male e tu non saprai cosa fare perché hai paura.
Con questa lettera voglio farti immaginare due zaini, tre o quattro cd musicali scelti da me. Altri tre o quattro scelti da te. La mia macchina. Il contachilometri azzerato ed il nostro viaggio in Europa. Ho prenotato solo il primo Bed and Breakfast. A Parigi.
Con questa lettera voglio anche farti immaginare la tua vita. Migliore. Più allegra. Più facile.
Voglio farti immaginare il mio respiro asmatico, il mio cuore in gola, il tremolio della mia voce quando sarò lì, inginocchiato davanti a te, a chiederti di sposarmi …
E se non crederemo nel matrimonio, voglio farti immaginare la stessa solennità per altre richieste. Altrettanto importanti.
Ci devi essere. Altrimenti perderai la festa per la mia promozione. Perderai anche quella che faremo per l’aumento del mio stipendio.
Ci devi essere perché altrimenti non saprò a chi chiamare quando perderò le chiavi di casa.
Ci devi essere perché la domenica non mi va di fare nulla e tu devi apparecchiare, cucinare e farmi un buon caffè. Non ti preoccupare, ti aiuterò a lavare i piatti.
Questa lettera d’amore è per dirti che se non ci sei tu io non posso diventare migliore. Perché già credo di esserlo. Perché non accetterò che nessun’altro possa dirmi che ho dei difetti.
È una lettera per dirti che tu puoi dirmi qualsiasi cosa. Con qualsiasi tono. Senza esagerare però…
È una lettera per dirti che non mi va di scegliere da solo il cane, al canile. Voglio che tu venga con me, perché io non sono neanche convinto di prenderlo un cane…
Con te sarà più semplice.
Ecco vedi. Tu devi esistere. È necessario …
Devi esserci da qualche parte. Dammi solo la direzione giusta, che poi ci penso io a trovarti …
Devi esserci per forza. Perché se non ci sei tu, il Titanic non affonderà mai …
Jack non morirà e Rose non si salverà …
Dorian Gray non avrà un ritratto …
… e Romeo e Giulietta vivranno felici e contenti …
pensaci … il finale è importante…
Ti amo.
[foto by ANTONIO ERRIGO]